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Informazioni sul Sistema di preferenze generalizzate (SPG) dell’UE
Dal 1971, lo schema SPG dell’UE offre un accesso più semplice al mercato europeo per i beni esportati da paesi in via di sviluppo eliminando o riducendo le tariffe di importazione unilateralmente (ciò significa su una base non reciproca). La logica alla base dell’SPG è quella di offrire un accesso più semplice al mercato europeo al fine di promuovere uno sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile nei paesi in via di sviluppo (in particolare quelli più poveri e più vulnerabili) con l’obiettivo primario di ridurre la povertà.
L’SPG è costituito da tre accordi distinti con paesi beneficiari e livelli di preferenze diversi:
- L’SPG standard per paesi a reddito basso e medio-basso fornisce la rimozione parziale o totale dei dazi doganali su circa due terzi delle linee tariffarie dell’UE. Al momento (nel 2019) questo accordo comprende 15 paesi beneficiari.
- Lo speciale accordo incentivo per lo sviluppo sostenibile e la buona governance (SPG+) riduce le stesse tariffe allo 0% per paesi “vulnerabili” a reddito basso e medio-basso che hanno ratificato e implementato 27 convenzioni internazionali relative ai diritti dell’uomo, ai diritti del lavoro, alla tutela dell’ambiente e alla buona governance. Al momento l’SPG+ comprende 8 paesi beneficiari.
- L’accordo EBA (Everything But Arms – Tutto fuorché le armi), che al momento comprende 48 paesi beneficiari, fornisce ai paesi meno sviluppati del mondo (LDC) un accesso al mercato esente da dazi e contingenti per tutti i loro prodotti eccetto armi e munizioni.
Informazioni sulla revisione dell’SPG dell’UE e su questo studio
La base legale attuale per l’SPG, il Regolamento del Consiglio (UE) n. 978/2012 del 25 ottobre 2012, scadrà alla fine del 2023. Se non sarà emanato un nuovo regolamento SPG, l’SPG standard e l’SPG+ saranno interrotti e le importazioni dagli attuali paesi beneficiari attireranno le tariffe UE “normali”, soltanto l’EBA continuerà ad essere applicato. A seconda della quantità di merce esportata da un paese beneficiario nell’UE, ciò potrebbe ripercuotersi negativamente sulla crescita, sull’occupazione e sugli investimenti nei paesi beneficiari.
Una valutazione intermedia (pubblicata nell’ottobre 2018) dell’SPG è giunta alla conclusione che il quadro attuale è in larga parte efficace e sta tenendo fede ai suoi obiettivi. In una risoluzione non legislativa risalente a marzo del 2019, il Parlamento europeo ha inoltre riconosciuto l’impatto positivo del Regolamento SPG e ha fornito una serie di raccomandazioni per la relativa revisione. Queste si incentrano sulla diversificazione delle esportazioni, ponendo maggiore enfasi sul miglioramento degli standard ambientali, sull’impegno delle parti interessate e su un monitoraggio migliore dell’implementazione dell’SPG.
La Commissione europea preparerà una valutazione d’impatto per esaminare gli impatti a livello economico, sociale, ambientale e dei diritti dell’uomo delle possibili opzioni politiche per vari elementi di un nuovo regolamento SPG dell’UE. Lo studio implementato da un consorzio condotto da BKP Economic Advisors, un’azienda di consulenza e ricerca economica con sede in Germania, sostiene la valutazione d’impatto analizzando la necessità nonché i relativi vantaggi e svantaggi delle diverse opzioni di miglioramento derivanti dal lavoro di valutazione.
Il lavoro sullo studio è stato avviato a dicembre del 2019 e si protrarrà per 10 mesi. Il team preparerà tre relazioni principali che saranno pubblicate su questo sito web e discusse con le parti interessate per poi essere ultimate.